domenica 12 febbraio 2012

L'umiltà dell'asino e il riscatto degli ultimi

Stasera condivido con voi una poesia di Trilussa, che parla di quanto un animale umile e spesso bistrattato come l'asino, quando le cose si fanno difficili, si rende molto più utile di chi si pavoneggia tanto ma alla fine è tutto fumo e niente arrosto! Niente di più vero sia che si parli di animali, ma anche di persone, di oggetti, di situazioni...
Traduco in italiano dal dialetto romano, per facilitare la comprensione.

L’automobile e l’asino

- A rotta di collo! – disse un Asinello
Nel vedere un’Automobile a benzina
- Dove passi tu nasce un disastro!
Hai sbudellato un cane, una gallina
un maiale, un’oca, un pollo… […]
- Non rompere tanto, faccia d’impunito! -
rispose inviperita l’Automobile – […]
Non sai che quando io corro ho la forza
di cento e più cavalli? E che cosa credi,
che chi vuol far carriera si fa scrupolo
di quelli che si trova fra i piedi?
Io corro e me ne infischio […]
E nel dir queste parole l’Automobile
ci mise talmente tanta energia
che il motore, infuocato, scoppiò.
Allora cambiò tono. Disse: - E adesso?
Chi mi rimorchierà fino al deposito?
Amico mio, tu capiti a proposito,
solo tu puoi salvar la situazione…
- Vengo, - le disse l’Asino
- e mi consolo che cento e più
cavalli all’occasione hanno
bisogno di un Asino solo!




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